Life Biopol

Scenario

L’industria della pelle richiede alti quantitativi di acqua e prodotti chimici. I chemicals normalmente utilizzati nell’industria conciaria sono di origine petrolchimica, il che è dovuto alla facile reperibilità delle materie prime fossili e alla loro relativa stabilità chimica.
Si stima che, in accordo con la European Dangerous Subsance Directive (67/548/CEE), circa il 31% del volume dei prodotti chimici utilizzati nel settore conciario in Europa siano sostanze pericolose. Il 62% di queste è utilizzato in Italia.
Il BREF (Best Available Techniques Reference Document) e la Direttiva Comunitaria IPPC del 2008 raccomandano fortemente sia la riduzione del consumo idrico che la riduzione dei reflui conciari; spingono inoltre verso l’identificazione di alternative efficaci e sostenibili per ovviare all’uso di sostanze pericolose ed inquinanti.

Descrizione del progetto

LIFE BIOPOL è un progetto co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma LIFE 2014-2020. Il progetto coinvolge cinque enti pubblici e privati: Codyeco, industria chimica, responsabile della gestione del progetto; l’Università Ca’ Foscari di Venezia; Ilsa, azienda vicentina operante nel settore delle biotecnologie; le concerie spagnole Dercosa e Inpelsa.
LIFE BIOPOL ha come obiettivo la valorizzazione delle biomasse animali e vegetali, trasformandole da sottoprodotti a nuove risorse per la produzione di biopolimeri con capacità riconcianti ed ingrassanti, in alternativa agli ausiliari chimici di origine petrolchimica, attualmente impiegati nel processo conciario.
I biopolimeri sono prodotti utilizzando come materia prima alcuni rifiuti o sottoprodotti industriali, con il fine di migliorare l’economia circolare tra i settori industriali.
Il progetto intende valorizzare scarti dell’industria agricola e conciaria, modificando queste risorse secondarie in materia prima per produrre prodotti con elevate caratteristiche riconcianti ed ingrassati.
LIFE BIOPOL soddisfa molti aspetti considerati importanti dalla legislazione europea, come in particolare il miglioramento della gestione delle risorse idriche, la riduzione delle sostanze pericolose ed inquinanti e la riduzione dell’impronta ambientale delle sostanze chimiche. Lo sviluppo dei nuovi prodotti è iniziato su scala pilota ed è stato eseguito in un impianto prototipo industriale appositamente progettato per implementare la nuova tecnologia. La produzione industriale dei biopolimeri ha permesso di testare le prestazioni dei nuovi prodotti in conceria su pelli bovine, ovo-caprine e croste. L’intero progetto è stato valutato attraverso uno studio di Life Cycle Assessment al fine di minimizzare e calcolare l’impronta ambientale della nuova tecnologia.

Obiettivo

  • Progettare e costruire un impianto industriale Prototipo in grado di produrre i nuovi formulati ecologici.
  • Valorizzare scarti industriali sviluppando biopolimeri sicuri ed eco-compatibili.
  • Incrementare le economie circolari tra settori industriali differenti.
  • Provare che i nuovi prodotti abbiano performance su pelle simili o migliori rispetto agli agenti chimici di origine petrolchimica.
  • Ridurre il carico inquinante negli scarichi di riconcia ed il consumo di acqua impiegando la nuova tecnologia.
  • Verificare che l’impronta ambientale dei prodotti sia inferiore rispetto a quella dei prodotti chimici tradizionali.